Cusco, l'ombelico del mondo

Cusco, incastonata tra le maestose Ande peruviane, è molto più di una semplice città: è un portale vivente verso un passato glorioso e misterioso. Secoli fa era il cuore pulsante dell'Impero Inca, che si estendeva per migliaia di chilometri. 

Cusco crebbe da un modesto insediamento a una capitale scintillante, un centro di potere, cultura e spiritualità. I suoi abitanti la chiamavano "Qosqo", che nella loro lingua, il quechua, significa "ombelico del mondo". E non era un nome dato a caso! Cusco era considerata il centro da cui si irradiavano le quattro regioni (suyu) del loro vasto impero. Appena fuori dalle vivaci strade cittadine, le montagne custodiscono i resti maestosi degli Inca e delle civiltà antecedenti. 

Alcune di queste rovine sono veramente impressionanti, come quelle di Sacsayhuamán, con le sue ciclopiche mura di pietra, o quelle della Valle Sagrada con i suoi terrazzamenti e templi, come Pisaq oppure Ollantaytambo.

Sorprende la connessione e il rispetto della cultura inca verso la flora e la fauna (per loro la Pachamama). Questa osservazione della natura portò, ad esempio, alla costruzione di spettacolari laboratori agricoli, dove sperimentavano l'adattamento e la selezione di varie coltivazioni (mais, patata e quinoa), come in Moray; oppure alla realizzazione di opere di alta ingegneria idraulica, come in Piton. 

Opere straordinarie costruite con tale maestria da arrivare fino ai giorni nostri, testimoni silenziosi di un grande impero perduto.




























Commenti

Anonimo ha detto…
Splendido excursus narrativo e fotografico.
cecilia arizaga ha detto…
Con estos textos y fotos un poco viajamos con ustedes, gracias!

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